Castello e rocca di Gradara
Una delle più belle fortezze
del XIV secolo
...Sull’ubertoso colle, solitaria,
ombra massicia di mastina schiatta
vigila il sonno, dalle quadre torri
ardue. Gradara… (G. Rossellini, Ode a Gradara)
Il paese di Gradara è situato a cavaliere di un colle che domina la sottostante via Flaminia, sul confine tra Romagna e Marche, con veduta del monte Carpegna, del Montefeltro e del mar Adriatico. La rocca si innalza poderosa e domina il paese, fulcro dell’intero sistema difensivo, oggi conserva intatta la fisionomia urbanistica quattrocentesca, circondata da un cinta muraria restaurata e munita di bastioni rettangolari, che trasudano un intreccio di cultura malatestiana, sforzesca e feltresca. La rocca è il tipico castello quadrilatero a corte centrale, sul quarto lato c’è la torre maestra o mastio per il governatore militare del castello e palatium quale residenza del signore. C’è pure la bassa corte, la cui porta in rapporto con le mura di cinta svolge la funzione di compartimentazione militare.
Le mura del castello sono coronate da merli guelfi, a nord delle quali è presente un grosso torrione mentre a sud due torrioni sono posti all’ingresso del castello stesso. Attraverso una porta, sopra la quale è posta una torre, proseguendo per la stradina costeggiata da edifici medioevali, si accede a una seconda cinta muraria che è unita alla rocca ed è chiamata “girone”.
Il nucleo originario del castello (castrum Gradarie) è menzionato già nel 1150, nel 1162 il castello passa dalla chiesa ravennate al Papato, nel 1182 è testimoniato come castello con curia ed è soggetto ai magistrati di Pesaro.
All’inizio del XIII secolo è in possesso dei Bandi di Montecchio, spodestati poi fra il 1204 e il 1224 dalla famiglia De Griffo, che nel 1250 inizia la costruzione di una torre ghibellina merlata, imponente e severa, chiamata “Griffo” e che diverrà la residenza della famiglia.
Nel 1260 Gradara passa ai Malatesta, che avviano lavori al castello ed alle due cinte murarie costituendo la struttura difensiva che oggi è in gran parte ancora visibile e visitabile. Sarà Giovanni Malatesta da Verucchio a costruire la rocca quadrilatera con tre torri poligonali e a far diventare mastio la vecchia torre. Successivamente i lavoro verranno proseguiti da Pandolfo Malatesta e completati fra il 1307-1324.
Nel 1363 Gradara ha propri statuti, è formalmente autonoma rispetto ai territori circostanti e il paese ha un grande sviluppo dal punto di vista dei traffici e dell’agricoltura.
Giudicata inespugnabile, Gradara assediata dalle milizie viscontee comandate da Angelo della Pergola, mediante uno stratagemma viene espugnata e saccheggiata nel 1424.
Nel 1431 papa Eugenio IV concederà nuovamente Gradara alla famiglia Malatesta, che con Sigismondo Pandolfo vedrà la rocca e le mura rinforzate e rimodernate.
Nel 1446 gli Sforza assedieranno invano il castello per 40 giorni, trovando grande resistenza.
Nel 1463 subisce un nuovo assedio e cade nelle mani di Federico da Montefeltro, che in soli 4 giorni riescono nell’impresa, facendo perdere ai Malatesta il controllo del castello in modo definitivo.
Nel 1463 Gradara viene ceduta dal papa in vicariato alla famiglia Sforza, che restaureranno la rocca, trasformandola in dimora principesca, aggiungendone il loggiato e lo scalone. Sono costruite due cinta di mura, fra la prima e la seconda e aggiunto il ponte levatoio nella rocca.
Successivamente il possesso del castello subirà diversi passaggi di mano, prima ad opera di Cesare Borgia che subentra agli Sforza, poi passerà allo Stato pontificio, poi a Duca di Urbino (Francesco Maria della Rovere), per poi tornare nel 1631 sotto il diretto dominio di Roma.
Non mancano distruzioni durante l’età francese e napoleonica, in modo particolare nel 1797 le truppe francesi danneggiano molte opere d’arte durante il loro rovinoso ingresso a Gradara.
Nel 1860 la rocca sarà ceduta in proprietà al comune di Gradara.
Nel 1916 il terremoto provoca crolli, danni ai merli, crepe nelle torri e nelle mura e il crollo della scala interna del mastio. Nel 1919-1920 però in seguito all’acquisto del castello da parte di Umberto Zanvettori, si ha una rinascita dovuta ai nuovi restauri ricostruttivi e il riallestimento in stile neogotico voluti dal nuovo acquirente. La rocca rimarrà in usufrutto alla vedova Zanvettori, su concessione dello stato (divenuto proprietario nel 1928) , fino alla sua morte avvenuta nel 1983.
L’ultimo ventennio ha visto la realizzazione di un’organica campagna di restauri che ha interessato l’intera struttura, giungendo all’apertura di tutti gli ambienti del piano nobile, alla modernizzazione di impianti e apparati di servizio , alla utilizzazione degli spazi esterni per manifestazioni e spettacoli.
Oggi è sicuramente una delle più complete e belle fortezze del XIV secolo, non solo per la linea architettonica, che conserva la sua severità di stile in tutti i particolari, ma anche per la coerenza della maniera di fortificare del tempo, e ancora per la sua ubicazione suggestiva a cavaliere di un colle, ricco di verde e accarezzato dai raggi del sole, fino alle ultime ore del giorno.
A Gradara soprattutto in estate è possibile assistere a imperdibili eventi per tutta la famiglia, all’interno delle mura. Tra questi: The Magica Castle (i primi di agosto), Gradara Family village (a settembre), lo spettacolare Assedio al Castello (ogni 2 anni in luglio) e tanti altri appuntamenti settimanali con un fascino medioevale unico.