Cattolica nell’800
Lo sviluppo di Cattolica agli inizi dell’Ottocento
Sullo finire del 700’ i maestri di posta di Cattolica, nell’intento di apportare migliorie al servizio e di facilitare l’arrivo dei carichi postali provenienti da Rimini, sollecitarono le autorità a realizzare interventi mirati a rendere più agevole la viabilità incentrata principalmente sulla sola via Flaminia, che faticosamente in salita conduceva al borgo di Cattolica.
Fu quindi realizzata la cosiddetta “strada nuova” parallela alla via Flaminia, ma che con una deviazione consentiva di raccordare il dislivello tra i due piani stradali, con pendenze poco accentuate e costanti e quindi più adatta ad essere attraversata dai carri trainati dagli animali. Con la via Mazzini si ovviò finalmente alle difficoltà della salita.
Con questa modifica della viabilità si assiste a una prima espansione significativa del borgo che non ruota più attorno a soltanto la via Flaminia, ma ora ha due arterie stradali parallele ai lati delle quali vengono erette nuove case. E’ in questo periodo che si conia la definizione “Cattolica vecchia”, contrapposta a quella “nuova” che sta crescendo ai lati della più recente via Mazzini.
In questo periodo di espansione del borgo di Cattolica, si assiste anche all’inaugurazione della ferrovia (10 novembre 1861), evento di primaria importanza, che a differenza degli altri centri abitati della costa romagnola è realizzata fuori dal borgo e quindi non taglia il paese come accaduto in altri centri costieri.
Altro evento che modifica l’assetto e ramifica l’espansione di Cattolica verso il mare, è l’adattamento del porto-canale della foce del Tavollo (nel XIX secolo), che fa sorgere nelle immediate vicinanze del porto un nucleo abitativo, composto da casette dai tetti bassi, con aperture minuscole e colori vivaci, tipiche della gente di mare. Nel 1862 la strada che congiungeva il nucleo collinare di Cattolica dal centro storico al mare, veniva chiamata “strada dei bagni”.
Lungo la nuova via Mazzini su progetto dell’architetto Tondini, viene posata la prima pietra di quella che sarà la Chiesa di San Pio V, a partire dal 1858. Solo grazie alle donazioni del Vescovo e di alcuni privati si riuscì a terminarla ed inaugurarla nel 1870. La Chiesa è intitolata al pontefice cinquecentesco Pio V, patrono della città di Cattolica.

Nel 2000 la facciata della chiesa viene rigorosamente restaurata
In Età risorgimentale, come in gran parte dei comuni italiani, vi è traccia del passaggio di Garibaldi. Garibaldi dal balcone della sede della Società Operaia, lanciò il suo proclamo di fede nell’Italia unita, documentato ancor oggi dalla lapide esposta in via Mazzini.
La costituzione del nuovo Regno d’Italia parve peggiorare la condizione amministrativa di Cattolica, che però ottenne finalmente l’autonomia comunale nel 1895, costituendosi come comune nel 1896.
I primi bagni di mare
A partire dal secondo secolo o terzo decennio del XIX secolo, durante l’estate, incominciò a farsi sempre più frequente la presenza di forestieri mossi da nuove esigenze e nuove curiosità. La pratica della talassoterapia già in uso in altri stati per i suoi poteri benefici, si diffuse anche sulle nostre zone costiere e quindi anche a Cattolica. Un numero sempre crescente di persone bisognose di cure d’avanguardia o semplicemente alla ricerca di nuovi passatempi o svaghi all’aria aperta, respirando l’aria di mare ricca di virtù benefiche, si mise alla ricerca di luoghi di villeggiatura nuovi. Come veri pionieri della villeggiatura di mare, queste persone furono le prime a frequentare la battigia come area di svago per nuotare nelle acqua salubri dell’Adriatico. Il primo illustre “bagnante” di Cattolica, precursore di una balneazione nascente che sconvolgerà l’economia del borgo cattolichino nell’arco di un secolo, è Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone I, che le cronache ci narrano venuto specificatamente a Cattolica da Bologna per fare i bagni di mare con la famiglia, abbandonando la già troppo mondana Rimini che cominciava ad essere già allora più frequentata e caotica.
Nella zona di mare non esistevano edifici adatti all’accoglienza dei forestieri e verso gli anni 70’ dell’Ottocento, l’unico tipo di ricettività stagionale era stata l’ospitalità dei paesani che ben volentieri mettevano a disposizione camere ammobiliate o addirittura le loro stesse abitazioni, accontentandosi di trascorrere l’estate in capanni avvizziti o cantine, spinti in ciò dalla sicurezza di poter percepire canoni d’affitto utili ad arrotondare i bilanci familiari. I primi alberghi nacquero dall’esigenza di soddisfare una richiesta sempre maggiore di alloggi da parte dei bagnanti, che negli anni aumentarono sempre più e le vecchie case furono sostituite quindi da strutture alberghiere appositamente studiate a soddisfare questo bisogno collettivo.
Nel 1884 un decreto Reale autorizzò la concessione gratuita per un tempo non maggiore di 90 anni, aperto anche ai comuni limitrofi a Cattolica o chiunque ne avesse fatto richiesta. Fu concesso uno spazio di 500 metri a partire dal lido del mare e per un tratto non maggiore ai 5 km. Le prime spiagge o terreni arenili, quindi, furono date in concessione gratuite, perché ritenute territori impervi e non adatti a nessuna coltivazione, con il tempo invece con la nascita del turismo questi appezzamenti di sabbia, furono anch’essi attrezzati nel corso degli anni, per poter sopperire a una richiesta sempre maggiore di comfort da parte dei bagnanti.
Il numero dei bagnanti in fortissimo incremento passa da 51 del 1856 ai 200 del 1863. Nel 1884 si registrano più di 1300 bagnanti. Fino ad arrivare ai giorni nostri con più di 300 mila turisti nel periodo estivo.
L’afflusso dei bagnanti in continuo aumento soprattutto dagli anni 80’-90, dell’Ottocento, è principalmente composto da famiglie bolognesi, lombarde, venete, ma anche famiglie di ufficiali ungheresi ed austriaci che prediligevano la zona di Cattolica dagli inizi del 900’.
Non mancano in questo nuovo strato sociale dei villeggianti, anche personalità di spicco all’epoca, come: e Vassilij Kandiskij e Guglielmo Marconi. Quest’ultimo eresse una villa delle vacanze in uno dei punti più panoramici di Cattolica, a pochi passi dall’Hotel Lungomare. Nella villa lo scienziato utilizza la villa, come luogo per i suoi primi esperimenti di radiocomunicazione.