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Il Cammino di San Francesco

UN VIAGGIO SPIRITUALE IN MEZZO ALLA BELLEZZA DELLA NATURA ROMAGNOLA E NON SOLO:

da Rimini a la Verna

 

Ciò che mi sembrava amaro, mi fu cambiato in dolcezza d’anima e di corpo.

                                                                                                                San Francesco

 

A volte un cammino in mezzo alla natura può offrire esperienze indimenticabili ed uniche. Camminare nella natura, respirandone gli odori, sentendo il fruscio delle piante o il delicato scorrere di un fiume, il verso di un uccello nascosto nel bosco, è qualcosa che ci riconnette con le nostre origini più istintive e naturali. Intraprendere un cammino che dura più giorni o soltanto qualche ora è una cura per la nostra anima, per ritrovare noi stessi, per vedere il bello che c’è nel mondo, per allontanarci dalla tecnologia che ci annebbia la fantasia. Le idee migliori, le scelte migliori per la nostra vita spesso hanno bisogno di luoghi che ci facciano allontanare da tutto e tutti. Nella natura siamo ospiti di un ambiente bellissimo, di cui se abbiamo rispetto e curiosità possiamo essere accolti e ripagati di una bellezza incredibile, la magnificenza di un bosco, sconfinate praterie ci permettono di vedere lontano, di rilassare la nostra mente di godere di ciò che di più bello esiste: la natura incontaminata.

La Valmarecchia è storicamente uno snodo fondamentale, che rappresenta una porta d’accesso tra tre regioni: Marche, Umbria ed Emilia Romagna. Già in epoca romana le strade costruite dall’Impero Romano (L’Emilia e la Flaminia), permettevano lo spostamento di numerosissimi pellegrini, che dal Nord, raggiungevano Rimini.

Tra i più celebri pellegrini che ha intrapreso più volte il cammino lungo queste strade c’è sicuramente San Francesco. Infatti in Emilia Romagna i francescani, erano già presenti a partire dal 1212. Un documento datato 1218 ne conferma la loro presenza a Ravenna. Un ulteriore conferma è la chiesa di San Mercuriale di Ravenna che dal 1233 appartenne ai penitenti di Assisi, nonché francescani. In territorio romagnolo anche il tempio Malatestiano di Rimini appartenuto ai francescani fino al 1257 è un’ulteriore prova del passaggio, pellegrinaggio e stazionamento dei francescani in queste zone.

IL PERCORSO: 5 tappe – 110 km (di cui 98 km in Emilia Romagna) – RIMINI, VILLA VERUCCHIO, SAN LEO, SANT’AGATA FELTRIA, BALZE, LA VERNA.

Il percorso prevede un lungo cammino che dalla Romagna conduce fino alla provincia di Arezzo. La partenza dal centro di Rimini si sposta verso le prime colline e quindi in direzione Valmarecchia. Si procede salendo per 6 km sulle colline che conducono a Covignano. Arrivati a Covignano salta immediatamente all’occhio il Santuario francescano dedicato alla Madonna delle Grazie, composto da due chiesette, raccolte in un unico corpo. Le chiesette risalgono una agli inizi del XII secolo, mentre l’altra è cinquecentesca. Di pregiata fattura è il crocifisso di scuola giottesca presente sull’altare della navata destra. Il cammino prosegue sulla via Marecchiese per giungere a Vergiano. Qui ha inizio la Valmarecchia, in cui nel 1213 San Francesco si dice abbia fondato un convento e piantato un cipresso in località Villa Verucchio. Il cipresso presente da più di 800 anni è ancora in vita ed è alto 25 metri e largo 7. Superata Villa Verucchio si procede attraverso stradine sterrate e alcuni tratti asfaltati della strada provinciale Marecchiese,  in direzione di San Leo (famosa per la prigionia del Conte Cagliostro). Si attraversa il fiume Marecchia avanzando in un percorso naturalistico pianeggiante che conduce fino al Ponte Maria Maddalena. Si sale procedendo sul crinale panoramico affacciato sulla fortezza di San Leo. Si continua attraversando un paesaggio naturale composto da praterie, pascoli, campi coltivati, zone boschive fintanto che non si giunge sulla vetta del Monte Severino e successivamente si ridiscende verso Peggio ed per poi attraversare il torrente Mazzocco. Si giunge così nei pressi dell’antica Pieve di Sant’Agata in Farneto. Qui si trova anche il convento francescano di Sant’Igne. Da qui la strada per arrivare a San Leo è breve e si rimane affascinati dalla vista dell’imponente rocca costruita nella roccia di un impervia rupe.

In questo luogo San Francesco l’8 maggio del 1213, ricevette in dono da parte del Conte Orlando Catani di Chiusi, il monte della Verna che diventò uno dei luoghi più importanti della storia del francescanesimo.

San Francesco è rappresentato nello stemma civico di San Leo sotto l’olmo dal quale predicò. All’interno di Palazzo Nardini a San Leo, in piazza Dante, è presente una cappella in cui molto probabilmente avvenne l’incontro tra il Conte e San Francesco. Dopo una breve sosta per rifocillarsi ed ammirare la Rocca di San Leo, si scende a fondovalle in direzione della rupe del Maioletto, fino a raggiungere il ponte sul fiume Marecchia. Si risale nuovamente sul crinale della Valle del Savio fino a Sant’Agata Feltria. All’ingresso del paese sono presenti il convento dei frati cappuccini e li monastero di Santa Maria Maddalena delle Clarisse. Mentre all’interno si trova il monastero di Sant’Antimo, datato 1218 e fondato da Agnese, sorella di Santa Chiara.

Ci si sposta ora nel punto più alto della Valmarecchia per giungere all’eremo di Sant’Alberico (datato 1043), che è raggiungibile solamente a piedi. Da Balze in un meraviglioso paesaggio che allarga gli orizzonti tra la Valmarecchia, la Valle del fiume Savio e la Valtiberina, si procede camminando sulla strada asfaltata verso Verghereto, fino a Falera e si sale verso il Monte Fumaiolo seguendo le indicazioni per Montecoronaro per arrivare a Poggio Tre Vescovi (1238 mls), che è il punto di incontro di tre diocesi: San Marino – Montefeltro, Cesena – Sarsina, Arezzo – Cortona – Sansepolcro), che offrono una vista fantastica verso in direzione del Monte Fumaiolo, l’appennino marchigiano e riminese. Si continua proseguendo nella direzione del Passo delle Gualanciole. Si supera il Passo delle Pratelle e la Croce della Calla per imboccare il percorso che si dirige al Santuario della Verna, che rappresenta il termine di questo lungo e suggestivo sentiero sulle orme di San Francesco in un ambiente naturalistico che favorisce la meditazione. Questo santuario si trova all’interno del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. E’ costruito nella parte meridionale del monte Penna, a 1128 metri di altezza. Ospita numerosi luoghi di preghiera ed è il luogo in cui, secondo la tradizione, San Francesco ricevette le stigmate il 14 settembre 1224 a due anni dalla sua morte.

 

INFORMAZIONI ULTERIORI:

Proseguendo attraverso l’Umbria e Lazio si può giungere a Roma. Il livello del percorso che si conclude con il Santuario della Verna che è la conclusione ufficiale del Cammino di San Francesco, ed ha un livello di difficoltà medio/basso. Nel tratto quasi totalmente romagnolo (98 km) si procede nello snodo lungo il fiume Marecchia ed è completamente segnalato con il simbolo francescano della Tau gialla, che integra la segnaletica bianco – rossa del CAI.