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Il castello di Montecolombo

Un territorio fortificato

In una magnifica posizione di dominio a 315 m sul livello del mare, sulla cresta fra il fiume Conca e il Marano, al centro di un terreno particolarmente fertile, si colloca il castello di Monte Colombo.

Un tempo era costituito da sei torri, di cui tre a difesa del sistema di entrata (due nel lato nord e l’altra nel lato monte). Della rocca malatestiana restano un torrione  di forma circolare , la porta d’accesso e parte delle mura.

Aggregato al comune di Rimini nel 1157, poi nel 1208-1209 viene concesso alla chiesa ravennate, ripassa quindi a Rimini per breve tempo, per poi tornare nuovamente a Ravenna.

Nel 1233 il console di Monte Colombo, Ugolino Arolucci giura fedeltà al comune di Rimini, ma nel 1238 gli uomini della comunità giurano a loro volta fedeltà all’arcivescovo di Ravenna, innescando così dei contrasti, che portano nel 1258 alla devastazione del castello di Monte Colombo da parte Rimini. In seguito a questa cruenta battaglia, che vede Rimini avere la meglio sulla chiesa di Ravenna, il castello nel 1270-71 torna al comune di Rimini, fino al 1338 quando si insediano i Malatesta. Durante il periodo malatestiano, prosegue e si amplia il fenomeno di incastellamento a scopo difensivo, iniziato in seguito alle incursioni degli Ungheri nel IX secolo d.c. Gli insediamenti urbani iniziano a concentrarsi sulle alture, difese da castelli, dapprima costruiti in legno, poi in laterizio. Con i Malatesta, Monte Colombo contava diverse fortificazioni: il castello di Monte Colombo, che era la principale, la torre difensiva di Croce a valle, un’altra torre di avvistamento a monte per monitorare la vicina Montescudo e il castello di San Savino (costruito fra il XV-XVI secolo) un borgo fortificato con basse mura e piccole torri. Il territorio era insomma ben presidiato e controllato da queste fortificazioni,  in caso di attacchi del nemico da valle o da monte.

Nel 1503 il castello è occupato dai Veneziani, poi ritorna allo stato pontificio nel 1509-1510.

Nel corso dell’età moderna non si hanno grandi mutamenti, poi durante la Restaurazione Monte Colombo perde la sua estensione territoriale, con Albereto che passa a Coriano e Montetauro passato a Montescudo, vedendosi però annettere Croce e San Savino che amplieranno la sua giurisdizione lungo il fiume Conca.

Con la fine della II guerra mondiale, le cui azioni belliche portano danni e brecce, seppur non gravi, alle mura del castello, che oggi sono in parte ben conservate, che ci danno un’idea di un castello con una forma non regolare, ma possente.

La sagra della trippa e dello strozzaprete è oggi la principale manifestazione cittadina, tra le sagre più frequentate della provincia di Rimini.