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Il pittore dell’anima

Guido di Carlo

Marco e il pittore Guido di Carlo

Marco e il pittore Guido di Carlo

Ho il piacere di farvi conoscere un grande pittore cattolichino: Guido di Carlo.

Sono stato a trovarlo nel suo studio di pittura, all’interno del suo casolare di campagna in cui vive e dipinge immerso dalla natura e lontano dal frastuono della città.

Guido di Carlo nasce a Pesaro nel 1936. Nell’immediato dopoguerra da sfollato, si trasferisce dalla zia Francesca Filippini detta Checca, nipote di Emilio Filippini rinomato pittore di Cattolica, da cui oggi prende il nome la scuola media della nostra cittadina.

Nasce in una famiglia modesta in termini materiali, ma ricca in termini umani e di creatività artistica, infatti la zia Francesca che lo accudisce fin da bambino, dipingeva fedelissimi ritratti  e ricamava tovaglie a colori. L’arte della zia ha sempre affascinato e incuriosito il giovane Guido ed è lei stessa ad incoraggiarlo a disegnare donandogli fogli e colori.  La zia fa nascere inconsciamente in lui il germoglio della passione per il mondo artistico. La zia Francesca ha un banco di macelleria al Mercato Coperto di Cattolica ed il marito commercia con il bestiame, lavorano tanto e si possono permettere una vita dignitosa. Durante l’occupazione tedesca, il marito di ritorno dal fronte africano, contrae una grave malattia e non esistendo a quel tempo cure efficaci, questa lo porterà alla morte. La moglie Francesca per il dispiacere di questo lutto, dedicherà il resto della sua esistenza all’aiuto delle persone più deboli, fragili e povere, donando, ricamando tovaglie per poterne dare il ricavato a queste persone. Francesca per tanti anni ha fatto del bene a tantissimi cattolichini attraverso la sua immensa generosità, rinunciando ad ogni cosa, sulle orme di San Francesco.

Negli anni del boom economico, Guido cresciuto in una casa umile e povera in cui il pane veniva conservato con parsimonia per più giorni, si affaccia nel mondo lavorativo accogliendo ogni tipo di mansione che gli si presenta. Da ragazzo le esperienze lavorative sono distanti dal campo artistico, ma gli permettono comunque di avere un’entrata economica, in anni in cui il boom economico stava iniziando a rivoluzionare un’intera epoca, attraverso l’avvento del turismo di massa . Guido appena quindicenne, lavora come venditore di paste e giornali in spiaggia e fa il cameriere. Ed è proprio quest’ultimo mestiere che gli permette di vendere i suoi primi quadri, infatti ebbe l’idea di esporre i quadri nel locale in cui lavorava e in cambio il gestore avrebbe avuto per tutta l’estate la sala arredata con le sue opere. Questi quadri realizzati durante l’inverno ed ora appesi alle pareti di questo albergo, attirano la curiosità di diversi turisti, uno di questi ne comprerà cinque al prezzo di diecimila lire (con 900 lire si alloggiava in hotel con la pensione completa ). Questa vendita rappresenta per il futuro pittore, un incentivo a continuare a produrre arte e un primo riconoscimento e apprezzamento nei confronti dei propri quadri.

Non potendo ancora però permettersi di vivere di sola arte, continua a lavorare facendo più mestieri tra cui anche il falegname, come accadeva per molti cattolichini in quegli anni. Desideroso di vivere d’arte chiede consiglio ad un già rinomato pittore cattolichino, Vincenzo Cecchini, che gli dice che per diventare pittore occorre andare a Parigi e vivere sotto i ponti, mangiando pane e cipolla. Non è la risposta che avrebbe voluto sentirsi dire ed in un primo momento decide quasi di abbandonare quel sogno.

A 17 anni, va a Milano a pitturare le cornici delle finestre ed ha l’opportunità di visitare mostre d’arte contemporanea e entrare in contatto con pittori astrattisti.  La passione e la determinazione sono molto forti in lui e la svolta arriva quando conosce Guerrino Bardeggia. Quest’ultimo pittore, disegnatore, scultore e ceramista di Gabicce Mare, già affermato gli permette di diventare il suo assistente e per anni nasce una collaborazione. Con Bardeggia, Di Carlo impara i segreti dell’arte e finalmente riesce a mettere a frutto il proprio talento attraverso quadri, sculture e altre opere artistiche. Finalmente dopo tanto, girovagare e tanti lavori occasionali, Di Carlo inizia il suo sogno, quello di diventare pittore e vivere della propria arte. Forte di questa esperienza e collaborazione con Bardeggia, Guido inizia a farsi conoscere ed apprezzare come pittore prima a Cattolica, poi in Italia e anche all’estero. La sua carriera è costellata da un impegno inesauribile, tanta passione e lavoro. In estate dipinge dal vivo tra Rimini, Gabicce Monte e Cattolica, intercettando particolari o sensazioni che percepisce o che stimolino in lui il desiderio di dipingere o imprimere nella tela quel momento o sentimento. In queste piazze vende quadri ai turisti e alla gente del posto, che vengono affascinati dalle sue tele, in cui dipinge paesaggi, scene marinare, vele, biciclette… A questo lavoro di pittore nelle piazze, affianca quello di pittore/arredatore, che lo porteranno in giro per l’Europa per dipingere locali, birrerie, ristoranti, alberghi…

A Cattolica realizza tantissimi locali, in cui la sua pittura trasforma gli ambienti rendendoli caratteristici ed unici. Realizza gli interni e esterni: del ristorante Lampara, ristorante Caminetto al Parco della Pace, il ristorante Puracia, dipinge un quadro raffigurante Paolo e Francesca per il Pub la Rocca, Ia discoteca Champagne…

Guido di Carlo è veramente un artista poliedrico, capace di spaziare in più settori e campi, infatti è capace di mettere a disposizione il suo talento pittorico, per realizzare scritte caratteristiche alle barche dei pescatori cattolichini (che spesso lo pagavano dandogli una cassetta di pesce), dipinge le scritte e le insegne nei vetri delle parrucchiere e degli hotel e ristoranti (il Dollaro famoso ristorante di Cattolica, aveva come simbolo un dollaro disegnato da Di Carlo), dipinge le scritte sulle vele realizzate delle velaie di Cattolica…

Dipinge pareti e quadi per ambienti e arredi in giro per il mondo: a Monaco ci rimarrà per due anni, a Francoforte dipinge diversi locali, rimane 6 mesi in Svizzera, va anche in Francia, Russia e New York in cui realizza un locale e il suo sogno di essere andato in America.

La sua lunghissima carriera artistica, che supera i cinquanta anni di attività è costellata di partecipazioni a concorsi pittorici e mostre collettive e personali, che hanno riscosso nell’arco degli anni numerosi riconoscimenti ed elogi. Nel 1967 fu premiato a Gradara da una giuria presieduta dal celebre pittore Salvatore Fiume, negli anni 70’ fa una mostra all’interno dell’azienda di soggiorno di Cattolica in cui riproduce trentacinque cartoline con i luoghi più caratteristici della cittadina cattolichina ed è un vero successo, ne vende trentuno. Partecipa alla Festa dei Fiori con un quadro raffigurante la Fontana delle Sirene, partecipa con i suoi quadri a concorsi celebrativi per ricordare l’anniversario della Liberazione di Cattolica dalla guerra, in cui rappresenta in un quadro un partigiano ucciso nei boschi nei pressi di Urbino.

Quadro del partigiano di Urbino

Quadro del partigiano di Urbino

Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private, di Gallerie o centri culturali: Centro Culturale Giovanni Taddia a Pieve di Cento (BO), Galleria Margelik a Monaco di Baviera (Germania), Centro Studi L.A.M. di Modena.

Di Carlo è un pittore con una produzione pittorica vastissima e varia e tante di queste sue opere, spesso hanno avuto un lodevole scopo sociale e sono diventate un aiuto per le persone e la comunità: tra queste si ricordano: La mostra “DONARTE” (18 novembre 2017) i cui proventi della vendita delle opere furono raccolti per scopi benefici. La mostra “Le vele – Il coraggio di osare” (inaugurata il 16 aprile 2022 al Palazzo del Turismo di Cattolica) i cui proventi sono andati alle famiglie vittime del conflitto in Ucraina,

La notorietà arriverà negli anni 80’, Infatti tornando da Bologna accidentalmente il pittore perde la coincidenza con il treno per Rimini e per questo rimane bloccato alla stazione per diverse ore. Per impiegare il tempo, decide di leggere il Resto del Carlino e casualmente quel giorno legge, che a Bologna c’è una mostra dedicata ai “Falsi d’Autore”. Incuriosito decide di far visita a questa mostra che per l’epoca appariva bizzarra. Infatti i falsi d’autore in quegli anni venivano venduti dai falsari in maniera clandestina e non esposti in una mostra pubblica e raclamizzata. Arrivato alla mostra conosce Daniel Dondè,  l’ eccentrico ed energico organizzatore della mostra, che gli spiega che la forza della mostra è proprio la provocazione di esporre dei falsi e chiede a Di Carlo di riprodurgli un Van Gogh. Il pittore di Cattolica accetta la sfida e dipinge il quadro di Van Gogh, “Vaso con quindici girasoli”. Dondè rimane impressionato dalla maestria di Di Carlo, che è stato capace di riprodurre il quadro in maniera impeccabile e perfettamente identica all’originali e pertanto lo invita ad entrare nel gruppo dei pittori che realizzano i “Falsi d’Autore”.

«Dietro un falso d’autore, lo dice l’espressione stessa, c’è un autore, un artista, in grado di interpretare un’opera alla maniera dell’originale, con la firma che è esattamente la stessa

Questi “Falsi D’Autore, verranno presentati da Mike Bongiorno, nella trasmissione Superflash di Canale 5. Grazie a questi quadri, il pittore di Carlo conoscerà Giovanni Agnelli, Arnold Schwarzenegger, Gino Paoli, Sofia Loren e tanti altri personaggi famosi.

Attualmente vive ai confini di un casolare ai confini del parco San Bartolo, in cui continua con grande passione e impegno a dipingere guidato dalla sua sensibilità d’animo, verso un tipo di pittura sempre più astratto e minimale, capace però di suscitare le più varie emozioni. Guido di Carlo per la sua sensibilità, la sua pacata e spontanea generosità, la sua vivacità creativa, la sua mente capace di vedere oltre ai confini materiali può essere definito un autentico pittore dell’anima.

Marco: << Che cos’è per te l’arte? >>

Guidi Di Carlo: << L’arte è colore e segno, è una questione di sensibilità, l’arte è emozione! >>

Marco: << Qual è il tuo nuovo progetto? >>

Guidi Di Carlo: << Marco ti faccio leggere una cosa… “Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto, che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi,  esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele esplora, sogna, scopri”. Ho abbandonato quello che la gente mi chiedeva, quello che la gente voleva e comprava. Le barche disegnate in maniera perfetta, i volti delle persone come fossero fotografie… Adesso faccio dei quadri per me e che spero che suscitino delle emozioni negli altri, ma se questo non accade le tengo per me, ma ho il desiderio di disegnare le vele non per come sono, ma per quello che mi fanno provare.