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La marineria di Cattolica dal ‘900 ad oggi

Cattolica è punto di riferimento per le altre marinerie della costa

 

Per le sue caratteristiche naturali, il litorale di Cattolica ha sempre rappresentato un luogo di approdo favorevole e una buona zona di pesca.  La storia di Cattolica resta legata all’attività della pesca, che certamente venne sempre praticata lungo il litorale compreso tra le foci del fiume Tavollo e del fiume Conca, già dall’antichità.

Per chi arriva dal mare

Cattolica si presenta caratterizzata da moderne costruzioni estese lungo la costa, alcune delle quali sono di oltre sei piani. Al centro del paese si nota il campanile della chiesa di color mattone, alto 52 metri, con cuspide appuntita, e la torre del Municipio rettangolare di colore tendente al giallo. In prossimità del porto si distinguono due alti fumaioli. Sulla dorsale dei colli dell’interno è notevole una chiesa con campanile. A ponente dell’abitato sorge un complesso di edifici di Colonie Marine (Acquario) di color cenere chiaro. L’imboccatura del porto-canale può venire ostruita  da banchi di sabbia che si formano in seguito alle mareggiate: in ogni caso i fondali sono di massimo 2,5 metri. All’ingresso del molo di levante è sistemato il faro su quadripode a face bianche e nere. A levante e a ponente del porto di Cattolica, vi sono a protezione della spiaggia 17 scogliere parallele alla battigia, ad una distanza di circa 100 metri dalla stessa. D’estate domina il vento di Scirocco moderato, che dura circa 12 ore al giorno”.

Uomini di mare, la nascita dell’attività peschereccia e la costruzione del porto di Cattolica a partire dal XVI al XIX secolo

L’attività peschereccia era già intensa nel XVI secolo, come testimoniano l’applicazione del dazio sulla pesca nel litorale di Cattolica e le concessioni rilasciate ai pescatori, risalenti a documenti di metà del ‘500.

La trarra(tipo di rete utilizzata per la pesca sotto costa), veniva calata in mare per mezzo di un battello, disponendola parallelamente alla costa. Poi era tirata verso riva dai pescatori direttamente da terra, tramite lunghi cavi chiamati reste. Un altro tipico attrezzo da pesca romagnolo utilizzato già nel Cinquecento sulle nostre coste, era il “ferro delle poverazze” ancora oggi chiamato ferro delle vongole. Si tratta di un attrezzo costituito da un telaio di rete metallica a forma di mezzaluna, montato su un lungo bastone di legno, che veniva trascinato e manovrato dalla barca per arare il fondo sabbioso e raccogliere in questo modo le vongole.

Quando ancora a Cattolica non esisteva il porto, le barche dei pescatori venivano tirate in secco sulla spiaggia, utilizzando degli argani o dei potenti paranchi.

Sempre più pressante era diventata per Cattolica avere un porto, per poter far fronte alla sempre maggior richiesta di pesce da vendere nei mercati e per  poter mettere al riparo le imbarcazioni dei pescatori, che stavano diventando una vera e propria flotta in continuo aumento. Fu così che a partire dal 1853 iniziarono i lavori di costruzione del molo di levante e nel 1862 quella del molo di ponente. La flotta peschereccia di Cattolica passò raggiunse le 24 unità nel 1840. I moli vennero realizzati con pali in legno (palate), poi verranno progressivamente sostituiti da strutture in muratura e dal 1921 nuovamente sostituite dal cemento armato. L’attivazione del porto portò ad un consistente e rapido sviluppo della flotta, dovuto a questa nuova struttura portuale che garantiva un ricovero sicuro per le imbarcazioni e forniva l’infrastruttura necessaria a quello che diventerà subito un nuovo e basilare settore dell’economia locale: i cantieri navali. Cattolica sia avviava ad essere uno dei principali centri costruttivi della nostra costa.

Intorno al 1910 in traffico di barche all’interno del porto canale ebbe un forte incremento, arrivando a contare 682 arrivi di navi e altrettante partenze giornaliere, per un movimento complessivo di 12000 tonnellate di merci. Il porto canale divenne quindi insufficiente e si rese necessaria la costruzione di una darsena a partire dal 1932, sulla sponda sinistra del fiume Tavollo, che si concluse due anni dopo. L’ampliamento del porto determinò un nuovo impulso allo sviluppo della marineria locale, incrementando ulteriormente l’indotto di attività e di industrie che da questa dipendevano. Grande rilevanza assunsero la pesca delle sardine e la relativa industria per l’inscatolamento e la pesca delle vongole. Le merci cominciarono ad arrivare da tutt’Italia e da molte parti dell’Europa: l’olio dalla Grecia, il cemento da Senigallia, i concimi da Porto Marghera, la legna dall’Istria, il carbone dalla Dalmazia…

Nei primi decenni del secolo la marineria di Cattolica conobbe un grande sviluppo anche su piano istituzionale, con la nascita di associazioni, delle cooperative e degli enti che offrivano ai pescatori nuove possibilità di crescita e di tutela, oltre che di regolamentazione del lavoro. Nell’aprile del 1919 fu costituita la Cooperativa fra pescatori, marinai e affini di Cattolica e nel 1923 venne inaugurata la Casa del pescatore.

Casa del pescatore

Casa del pescatore

A partire dagli anni ’50, l’evoluzione tecnica sviluppatasi negli ultimi cinquant’anni della nostra storia, ha trasformato il mondo marinaresco in modo radicale, in misura decisamente superiore a quanto era accaduto nel corso dei duemila o tremila anni precedenti. Questo cambiamento è dovuto soprattutto in seguito al tramonto dell’utilizzo della barca a vela per far posto all’avvento delle barche a motore. Questo nuovo cambiamento tecnologico  epocale, ha permesso all’attività peschereccia di progredire e svilupparsi sotto tutti i punti di vista. Agli inizi del XVIII secolo si riscontra un allargamento dei raggio commerciale legato ai prodotti della pesca, con l’affermarsi di una nuova classe professionale rappresentata dai pescivendoli, che diventavano i gestori del mercato ittico, ormai proiettato oltre la scala locale.

Dagli anni ’70 si verificò un incremento dell’attività di pesca costiera, esercitata dai “vongolari” e dai pescatori che utilizzano le reti fisse e le trappole. Questo portò alla ristrutturazione del mercato ittico e nel 1996 si da inizio all’asta delle vongole pescate a Cattolica, che è tutt’ora un punto di riferimento anche per le altre marinerie della nostra costa.