La Riviera Romagnola
Un impero turistico nato dalla sabbia
La riviera romagnola dal punto di vista turistico e balneare, si sviluppa attraverso varie fasi, all’inizio incerte, poi sempre più definite che porteranno a farla conoscere in tutta Italia e poi in Europa e anche nel mondo. Un territorio accogliente, spensierato, baciato dal sole, in un mare calmo dal colore verdeggiante.
L’attività balneare attestata ufficialmente, ebbe avvio proprio a Rimini. Nella seconda metà dell’Ottocento proprio a Rimini sorse per iniziativa di alcuni lungimiranti privati, precursori dei tempi, il primo stabilimento balneare dell’Adriatico. Pur non trovando da subito l’afflusso e le presenze del turismo di massa che oggi conosciamo, questa iniziativa innovativa per l’epoca, rappresentò un importante sparti acque per l’inizio di un settore economico totalmente nuovo per questo territorio: quello degli stabilimenti balneari. Attirati dal clima caldo e soleggiato, dalle ampie spiagge di soffice sabbia e dalla facilità di bagnarsi in mare in acque poco profonde della costa romagnola, i primi bagnanti cominciarono a spostare la propria attenzione dal punto di vista dello svago, proprio verso le nostre coste e le nostre città affacciate sull’Adriatico. Prima ancora del turismo inteso come svago o vacanza come la intendiamo oggi, si affermò la pratica dei bagni di mare, incentivati ed incoraggiati dai pareri favorevoli di autorevoli studiosi, che ne decantarono e ne esaltarono molteplici virtù terapeutiche. Uno di questi fu Agostino Murri, pioniere della scienza medica italiana.
Una seconda significativa fase riguarda gli anni Trenta, frammentata dalle due grandi guerre e influenzata dal regime fascista, che incoraggiò la creazione di colonie di mare per i figli della piccola borghesia. Quest’ultima sorresse l’iniziativa privata nella creazione di alberghi e nella promozione della popolarità della vacanza di mare, prima di allora riservata solo a poche elitarie fasce di popolazione benestanti o borghesi. In quegli anni cominciarono a sorgere all’inizio i primi alberghi, che negli anni successivi crebbero in maniera esponenziale, portando all’edificazioni di numerosi alberghi e all’affermazione di località turistiche, che cominceranno ad assumere una certa notorietà e prestigio nella penisola italiana e non solo. Prima fra tutte Rimini, ma poi Cattolica, Riccione e tante altre videro mutare la propria economia basata sull’agricoltura e la pesca, per abbracciare l’inarrestabile avanzata di un nuovo settore, quello turistico, che arriverà quasi senza preavviso a stravolgere e portare ricchezza e nuove opportunità a cittadine che prima sopravvivano con attività di primaria sussistenza.

L’Hotel Lungomare negli anni 50′

La colonia “Le Navi” ora sede dell’acquario di Cattolica
La terza fase, quella del “miracolo” avviene tra gli anni Sessanta e Settanta. In Italia con il boom economico, la motorizzazione, la costruzione di nuove importanti autostrade e la grande trasformazione che modifico radicalmente la società, riconvertendola da rurale ad urbana ed industriale, rendono possibile l’avvento del turismo di massa, alimentano la voglia di vacanza di mare, la voglia di benessere e di relax e divertimento che solo le località baciate dal sole riescono a dare. La vacanza per la prima volta è resa possibile dalle ferie pagate, estese a tutti i ceti sociali, che possono godere di questa pausa estiva scegliendo una tra le diverse località romagnole affacciate sulla costa, con prezzi accessibili a tutti. L’affermazione del turismo è dovuta a tanti fattori, che hanno portato ad un periodo storico di fiorente benessere economico e ad un radicale cambiamento della società, con nuove opportunità di lavoro, nuove opportunità per il tempo libero. Un ruolo fondamentale per quanto riguarda l’avvento del turismo balneare lo si deve ai piccoli imprenditori (generalmente ex contadini o pescatori), che ci hanno creduto investendo tutto quello che avevano messo da parte, richiedendo prestiti, per aprire pensioncine, alberghi, stabilimenti balneari, bar…
Questo nuovo impulso ha favorito una crescita urbana mai avvenuta prima, che da Cattolica a Ravenna ha portato alla formazione di un’unica grande spiaggia lungo tutta la costa, servita da tanti alberghi e altrettanti servizi, capace di attrarre tantissimi turisti negli anni futuri.
La quarta fase riguarda invece quella iniziata a partire dagli anni Ottanta e tutt’ora in fase di sviluppo, cioè quella della parabola discendente. Il mondo cambia e qualsiasi impero storico che raggiunge la massima espansione, poi entra inevitabilmente in una fase di regressione. Anche nell’impero turistico romagnolo a partire da quegli anni, la concorrenza di mete estere, nuove opportunità di viaggi low coast e forse un rilassamento dovuto al fatto di essersi in qualche modo adagiati su un successo turistico, che si pensava fosse interminabile, ha portato a questa nuova fase di necessario cambiamento e competizione per mantenere viva quella vivacità propositiva tipica della terra romagnola. Questa nuova sfida, ha messo alla prova gli imprenditori turistici romagnoli, che hanno dovuto fronteggiare e diversificare un modello che sembrava essere collaudato, ma che invece necessitava di nuove attrattive e nuove e innovative esperienze da proporre al turista. Nel frattempo anche il turista stava mutando e non si accontentava più del solo mare e sole e per questo motivo l’attenzione si sposta dal mare per andare a intercettare la voglia di nuovi tipi di divertimenti, nascono così i parchi tematici, i parchi acquatici i parchi dei divertimento, come: Mirabilandia, Fiabilandia, L’acquario “Le Navi” di Cattolica, Oltremare… Ogni località cerca di specializzarsi, Cattolica diventa una località pensata per le famiglie e recentemente anche per lo sport con i Bike Hotel, Riccione pensa alle famiglie, allo sport, ma anche alla movida dei giovani con discoteche di tendenza dislocate nelle proprie colline, Rimini diventa una città fieristica importante, recentemente ha riscoperto e promosso la conoscenza e la cultura del mondo Felliniano, attraverso il ripristino del cinema Fulgor, la mostra permanente sulla vita e le opere di Federico Fellini all’interno di Castel Sigismondo, promuovendo e ripristinando siti archeologici e punti di interesse storico… Insomma ogni località della riviera ha cercato di specializzarsi attingendo alle risorse culturali, territoriali comprendenti il divertimento e lo svago, pensando a più tipologie di clienti con esigenze più variegate, per adattarsi e proporre proposte nuove ad questo nuovo tipo di turista. Insomma in questa nuova fase non esiste più il turista massificato dai contorni sociali ben definiti e prevedibili a cui proporre una vacanza standard. La riviera è entrata in una fase di evoluzione, che si sta ora orientando all’entroterra, alle bellissime tracce lasciate dalla storia, rappresentate dai meravigliosi borghi e castelli medioevali, dalle sagre e usanze legate alle tradizioni, alle cantine e vini locali, alle escursioni in bici o a piedi nei nostri bellissimi sentieri e a tutte le ricchezze che l’entroterra può offrire. Perché è vero che il mare rimane tutt’ora la motivazione principale per venire in Romagna, ma c’è tanto altro ancora da scoprire.

il Pontile, uno dei bar iconici di Cattolica