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La Rocca di Sant’Agata Feltria

La Rocca

delle fiabe

A Sant’Agata Feltria, oltre gli scarsi resti della cinta muraria, tutt’ora compresi nelle attuali abitazioni, ben conservata emerge la bella rocca in pietra e mattoni elevata a picco e strapiombo sulla valle, che domina il paese. La fortezza risale all’anno 1000 e nel corso dei secoli subirà numerosi passaggi di mano ad opera della chiesa e dei signori e conti locali.

Dal 1153 la rocca appartiene ai Carpegna, ma nel 1399 viene ceduta ai Malatesta e passa in potere a Sigismondo Pandolfo fino al 1463.

Federico di Montefeltro, ottenuto il vicariato S.Agata in feudo da papa Pio II nel 1464, restaura la rocca, provvede a consolidare le strutture difensive, ad ampliare e rinnovare la rocca affidandosi al progetto dell’architetto militare, Francesco di Giorgio Martini. Tra il 1464 e il 1474, la rocca medioevale posta in cima a uno spuntone di roccia arenaria, verrà adeguata alle nuove esigenze militari, per opera dei Montefeltro. Verranno introdotte innovazioni tecniche atte a sostituire le vecchie artiglierie a corda con quelle da polvere da sparo, si realizza una cerchia fortificata per difendere la torre centrale, con perimetro murario avente una corte interna di ridotte dimensioni, in grado di resistere meglio ai colpi di armi da fuoco.

In seguito al matrimonio tra Gentile, figlia di Federico da Montefeltro e un Fregoso di Genova, il castello passa in dote al marito e alla sua famiglia, che lo terrà definitivamente in possesso fino all’estinzione della famiglia nel 1600.

Con la costruzione di un palazzo residenziale da parte dei Montefeltro inizia l’epoca d’oro di S’Agata, che poi raggiungerà l’apice con i Fregoso. Nominati conti nel 1520 dal papa, con il loro avvento la rocca viene abbellita ed ampliata e prenderà il nome di ” Rocca Fregoso”. La rocca verrà quindi trasformata da baluardo militare a dimora signorile, tra il XVI e il XVII secolo.

Dopo i Fregoso la rocca cambiarà destinazione d’uso divenendo in ordine cronologico: convento dei frati Minori, scuola, prigione, sede degli uffici della Pretura ed infine abitazione civile per le famiglie povere.

Nel 1715 e nel 1808 si procede al restauro del castello. Non mancano problemi connessi alle vicende climatiche: nel 1835 in seguito ad un filmine si hanno gravi danneggiamenti del mastio e delle torri minori, nel 1951 lesioni dovute alle piogge provocano un distacco del masso arenario e conseguente cedimento della parete a nord della rocca.

Dopo imponenti restauri, nel 1974 viene aperto un museo all’interno della rocca e nel 2005 si procede ad ulteriori restauri del tetto e dei pavimenti. Oggi la rocca è sede del museo permanente dedicato a “la rocca delle fiabe”, ed è anche un luogo di manifestazioni artistiche.