Petrella Guidi
Il Castello del guelfo,
Guido della Petrella
Il borgo di Petrella Guidi, si trova a circa sei chilometri da Sant’Agata Feltria, sull’acclivio destro del fiume Marecchia, quasi a dirimpetto a Pennabilli. L’agglomerato fortificato nel medioevo era denominato Petrella dei Tiberti, come riporta un documento del 1289. Le prime notizie storiche riguardanti il sito, risalgono al 1125, quando si assegna il castellum quod vocatur Petrella a Pietro Vescovo del Montefeltro. Nelle cronache del XIII secolo, quando la comunità rurale era retta da una cospicua consorteria nobiliare, il personaggio più noto era il guelfo Guido della Petrella ( da cui deriva il toponimo attuale “Petrella di Guido”) Da allora il nucleo fu retto dalla sua famiglia e risulta che nel XIV secolo, Nino della Petrella , guelfo, era stato cacciato dalle sue terre da conti di Urbino. Nel 1415 passò in vicariato ai Malatesta. Nella metà del XV secolo, dopo la sconfitta di Sigismondo Malatesta, il borgo di Petrella Guidi passò ai Conti di Oliva di Pignano, come riportano le cronache dell’epoca: << 1458, 26 Aprile, Ave la gente del conte Jacomo I Petrella, misela a saccomanno, àrsela >>. L’originario castello era circondato da due cinta di mura, tutt’ora leggibili: un primo girone era costituito da un terrapieno poligonale irregolare, dal quale svettava la torre d’avvistamento di cui si conserva un cospicua parte. Come in altri casi di architettura militare medievale presenti nel Montefeltro, gli spigoli presentano conci di arenaria ben squadrati, mentre le murature sono costituite da pietre di piccolo taglio, talora appena smussate e gettate in filari irregolari. L’accesso alla seconda cinta è evidenziato da una porta con arco a tutto sesto, al di sopra della quale sono visibili gli stemmi dei Malatesta, dei Faggiola e della Santa Sede. Dalla porta si sale verso la chiesa di S’Apollinare al Castello, sul cui altare maggiore, intorno al 1700, venne trasportato il muro di un oratorio recante un affresco raffigurante un’immagine miracolosa della Vergine. Il borgo sottostante, che conserva l’originaria struttura medioevale articolata intorno al mastio, anch’essa fortificata, ospita altre due chiese significative: quella si San Michele Arcangelo e quella di San Maria di Casalecchio.