Rocca del Sasso
Fra le più grandi rocche
malatestiane meglio conservate
I Malatesta avevano vasti possedimenti nell’entroterra riminese. A Verucchio si erge la poderosa rocca malatestiana, detta anche Rocca del Sasso, eretta su un alto sperone di roccia che guarda la valle del Marecchia a 350 m sul livello del mare. Situata in una posizione strategicamente ottima, osservatorio prezioso e ampissimo, con finalità chiaramente militari, circondata da imponenti e solide mura, è fra le più grandi e meglio conservate del periodo di dominio malatestiano dalla fine del XII secolo. La rocca rappresenta un complesso di edifici, mutati e sovrapposti nel corso dei secoli, con interventi (nel 1473, 1696-1697 e 1723) che hanno portato a demolizioni e trasformazioni frequenti dei sistemi di difesa e non solo.
La rocca è un monumento storico unico e irripetibile, “contenitore” di se stesso, oggetto di studio che ha ancora molti segreti da rivelare. Nella sua storia i cambiamenti d’uso sono stati molti, da strumento bellico a residenza signorile… Ogni nuovo utilizzo ha prodotto delle modifiche delle strutture precedenti, per cui l’identità del monumento è fatta anche di queste trasformazioni strutturali.
La parte più antica dell’arroccato è la torre del cortile piccolo. Si tratta di un’antica torre quadrata in pietra, che oltre alla funzione difensiva, svolge anche quella di essere il basamento per Mastin Vecchio. La torre del Mastin Vecchio è frutto delle opere di espansione del castello nel XI secolo.
L’artefice di questi importanti lavori di espansione è Malatesta da Verucchio, che amplia la rocca, dotando il castello di una bellissima porta in pietra ad arco ogivale acuto, nella facciata ovest verso il Montefeltro, contribuendo a rendere la fortezza potente ed elegante.
Successore di Malatesta da Verucchio, nel 1342, è Galeotto Malatesta che continuerà le opere di ampliamento della fortezza, con la costruzione di nuove cinte murarie e bastioni a protezione della torre del Mastin Vecchio e della porta del paese denominata “porta del Sasso”.
A partire dal 1355 il castello verrà più volte conteso e occupato prima dalle truppe pontificie, poi dal comune di Rimini, di nuovo da Roma nel 1385 per poi essere recuperato infine da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel 1442.
La Rocca del Sasso è un castello di crinale, composta da un mastio, palatium ed edifici accessori. Particolarmente rilevante è l’aggiunta verso Sud-Est di una spianata per la postazione delle artiglierie pesanti, voluta da Sigismondo.
Quest’ultimo tra il 1442 e il 1449 esegue ulteriori e importanti lavori di ampliamenti, nella rocca del Sasso e anche in quella del Passerello, circondandole entrambe di una fortissima cinta muraria, per renderle inespugnabili al nemico.
Dal 1462 finisce l’epoca di dominio dei Malatesta sul castello, che verrà occupato, prima da Federico di Montefeltro, per poi passare in mano pontificia, nel 1500 passerà a Cesare Borgia, per poi passare ai Veneziani, successivamente ai De Medici e tornare nel 1580 sotto il diretto governo dello Stato Pontificio. Con il passaggio allo Stato Pontificio l’importanza militare viene a cadere e si sviluppa una notevole attività civile e religiosa.
Nel 1717 la fortezza, sede del Governatore, ospiterà le carceri locali.
La rocca nel 1723 subirà alcune demolizioni e nel 1729 viene trasportato l’orologio pubblico sulla guardiola del castello. Nel 1748 il castello diverrà proprietà del comune.
La Rocca del Sasso ha subito ripetuti restauri eseguiti in tempi diversi, anche recenti a partire da quelli di una certa importanza del 1959-1960.
Oggi si presenta all’ospite ben curata e conserva ancora numerose tracce delle modificazioni impresse da Sigismondo, che mantengono intatto il fascino e la sua maestosa unicità.