Storia di un inventore cattolichino
Le locomotive di Valter Romani

Locomotiva 691
Presso l’ufficio Iat (Informazioni ed accoglienza turistica) di Cattolica, dal 17/09/2022 è allestita un’interessante mostra sui modelli di locomotive realizzate da Valter Romani.
Valter Romani scomparso nell’ottobre del 2016 può essere considerato un inventore o un artista cattolichino, che attraverso la sua manualità ed ingegno ci ha consegnato queste sue opere, che il comune di Cattolica permette di ammirare gratuitamente a chiunque sia incuriosito o affascinato da queste riproduzioni di locomotive, realizzate con maestria ed attenzione del dettaglio, con proporzioni fedeli, vere e proprie riproduzioni in scala ridotta delle originali locomotive in scala reale.
Valter Romani nasce a Pesaro il 24 giugno del 1945, già da bambino respira l’odore del legno nella bottega di falegnameria del padre. E’ il quarto e ultimo figlio di una famiglia di artigiani in cui aleggia il pensiero creativo, l’ingegno ed una spiccata manualità e praticità nelle lavorazioni di falegnameria.
L’essere nato in questo ambiente, stimola già da bambino il piccolo Valter ad approcciarsi con alcuni piccoli utensili e a costruirsi dei piccoli veicoli con cui giocare con i propri compagni.
Da adolescente si iscrive alla scuola per corrispondenza Radio Elettra di Torino e realizza una radio a galena (la radio a galena è un semplice tipo di ricevitore radio, generalmente costituite da un’antenna a filo, un induttore in rame, un demodulatore e cuffie) con l’involucro in vetro. Questa idea di utilizzare il vetro fu considerata innovativa per l’epoca ed è scaturita probabilmente dal fatto, che da qualche anno la sua famiglia si era specializzata nella posa in opera dei vetri ed il giovane Valter ne aveva carpito le potenzialità, le caratteristiche e le tecniche di lavorazione.
Incoraggiato dall’amico ed oggi pittore quotato e famoso nel mondo, Vincenzo Cecchini, si cimenta anche nel campo della pittura con discreti risultati, di cui si ricorda un pannello decorativo commissionato per l’ospedale “Cervesi” di Cattolica. Tra passione che lo contraddistinguono ci sono la fotografia, il cinema e l’astrologia, che lo portano nel 1976 ad essere uno dei fondatori dell’Osservatorio astronomico di Saludecio (di cui ne consiglio vivamente una visita, soprattutto nella bella stagione).
Tante passioni per una mente creativa, che si alimenta con l’arte in tutte le sue forme, sempre alla ricerca di qualcosa di stimolante, che tenga viva la curiosità e la passione per il mondo.
La sua grande passione però rimane da sempre la costruzione di locomotive, che inconsciamente già da bambino coltivava sotto forma di gioco. Questa nuova avventura creativa inizia negli anni 80’, con la sua costruzione di trenini Lima, nel garage di casa, ed è fatta di tanta passione e molto tempo dedicato, nei momenti liberi o nel dopo lavoro. Dal 2000 però andato in pensione potè dedicarsi totalmente alla costruzione di queste locomotive e affinare la tecnica con la realizzazione di piccoli e complessi motori che avrebbero fatto parte delle proprie locomotive. Aiutato da Perlini, un suo mentore in fatto di meccanica, vanno a Milano al parco Novegro, dove incontrano i modellisti di locomotive tra i più bravi d’Italia e da cui riescono a carpire tante informazioni in un mondo in cui non si smette mai di imparare. Il momento più creativo e prolifico in fatto di produzione di locomotive, va dal 2005 al 2016, in questo arco di tempo realizza nella sua officina tre locomotive a vapore: la “Emma”(americana), la “Bourbonnais”(francese) e la “Locomotiva 691”.
Queste locomotive saranno esposte per tre anni nelle sale del Palazzo Iat.

la “Emma”

la “Bourbonnais”