Villa Torlonia e Casa Pascoli
Cenni storici di “Villa Torlonia – La Torre”

Villa Torlonia
La torre all’estremo limite di San Mauro Pascoli, è conosciuta anche come Villa Torlonia. E’ un complesso di notevole intessere storico ed architettonico, costituito da un edificio centrale co un’area cortilizia interna, attorno al quale simmetricamente sono disposti corpi diversi sorti in funzioni delle varie funzioni svolte. Ai lati dell’edificio principale, sporgenti in avanti, due costruzioni minori: l’una serviva come abitazione del fattore, come magazzino e ricovero degli attrezzi; l’altra sul lato opposto, è una chiesetta ottocentesca, rimasta intatta, dove ancora si celebrano messe; addossato alla chiesa nella parte posteriore, c’era l’appartamento in cui abitò Ruggero Pascoli, padre del poeta sammaurese, dal 1862 al 1867 in cui nacquero le ultime due sue figlie, Ida e Maria
Qui il padre del poeta, Ruggero Pascoli amministrava i possedimenti del Principe Alessandro Torlonia, che all’epoca era uno dei latifondi terrieri più importanti ed estesi della Romagna.
Il palazzo di Villa Torlonia viene acquistato nel 1828 dal principe romano Alessandro Torlonia che nomina subito come Ministro dei suoi Beni in Romagna il ravennate Giovanni Pascoli senior.
Il padre del poeta, Ruggero Pascoli, giunto a San Mauro insieme allo zio Giovanni Pascoli senior, subentra a quest’ultimo nell’incarico di amministratore della Torre per conto del Principe Torlonia. In seguito all’assassinio di Ruggero, avvenuto il 10 agosto del 1867, la gestione della Tenuta Torlonia viene affidata ad Achille Petri, coadiuvato dall’agente Pietro Cacciaguerra, entrambi principali sospettati quali mandanti, insieme ad altri, dell’omicidio impunito di Ruggero Pascoli.
Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, è l’ingegnere e agronomo riminese Leopoldo Tosi ad affittare la Tenuta che resta però di proprietà Torlonia. Con Tosi l’azienda Torre diviene una delle più innovative e all’avanguardia in molti settori.
Più tardi, durante la seconda guerra mondiale, la Tenuta viene occupata prima dai Tedeschi e poi dagli Inglesi che faranno abbattere i pioppi del Rio Salto per vendere il legname così ricavato. Gli eredi Torlonia, dopo i bombardamenti sulla Torre, chiedono e ottengono un cospicuo risarcimento per danni di guerra.
La Casa di Giovanni Pascoli
La Casa insieme alla Villa Torlonia, rappresentano il fulcro della memoria e dell’esistenza del poeta, in cui ha passato una giovinezza serena, attorniato dall’affetto della sua numerosa famiglia, prima che la disgrazia del padre gli segni l’esistenza, innescando una serie di sofferenze che il grande poeta riuscirà ad esorcizzare incanando questa sofferenza in veri e propri capolavori poetici senza tempo, che oggi non possiamo che leggere incantati dalla profondità delle sue parole, che immortali continueranno a far vivere uno dei personaggi romagnoli più sitgnificativi per il nostro territorio e non solo.